Caro membro
ABBIAMO APPENA OTTENUTO LA PRIMA DECISIVA VITTORIA NELLA NOSTRA LOTTA PER L’ALLEVAMENTO! ….
Vogliamo condividerla con te perché è la TUA vittoria!
Le autorità pubbliche hanno preso le loro decisioni in merito al decreto attuativo della legge del 30 novembre 2021 e alle modifiche al decreto dell’8 ottobre 2018.
L’impegno preso dal consulente per la biodiversità con cui ci siamo incontrati il 17 ottobre è stato rispettato!
La richiesta di Unicab, unico attore nel campo degli agricoltori su questo tema, è stata accolta, poiché il decreto dell’8 ottobre 2018 sarà modificato ma le sue disposizioni iniziali saranno rafforzate.
In parole povere, l’elenco delle specie che i privati (cioè i non professionisti) potranno detenere e allevare sarà costituito dalle colonne a, b e c della tabella dell’allegato 2, alle condizioni del decreto iniziale (a: detenzione illimitata, b: dichiarazione di detenzione, c: certificato di competenza e autorizzazione all’apertura di uno stabilimento) ad esclusione delle specie esotiche invasive e delle specie pericolose, la cui detenzione sarà riservata ai professionisti.
Non si tratta quindi di un ELENCO POSITIVO, nel senso della leggibilità, ma è comunque facile individuare le specie “vietate ai privati e agli allevatori per hobby” dalle ordinanze del 14 febbraio 2018 (specie esotiche invasive) e del 21 novembre 1997 (specie pericolose o presunte tali).
Il certificato di competenza “amatoriale” viene quindi mantenuto per la grande maggioranza delle specie.
La nostra capacità di far muovere le cose è stata quindi dimostrata e ognuno può ora giudicare da sé.
Rimangono tuttavia alcune difficoltà e ci rammarichiamo che questo lavoro non sia stato l’occasione per mettere in discussione il sistema normativo nel suo complesso.
* la questione delle quote non è stata ancora affrontata e c’è da temere che l’ordinanza del 2018 non verrà modificata a breve in questa direzione.
* non è stato rivisto nemmeno l’elenco delle varietà riconosciute come domestiche
* le nuove disposizioni introducono difficoltà per alcune specie esotiche invasive comunemente allevate (cocorite dal collare, wallaby), disposizioni contrarie al diritto europeo (ostacolo alla libera circolazione delle merci e degli scambi) e un modo aberrante di affrontare la questione
*non si è tenuto conto della necessaria revisione delle colonne a, b e c (che per alcune specie risalgono al 2004), senza tenere conto delle questioni di conservazione.
* la detenzione di specie pericolose sarà riservata agli organismi professionali (i detentori amatoriali di queste specie potranno comunque tenerle fino alla morte, senza possibilità di riproduzione), anche se ci sono state promesse disposizioni per alcuni organismi non professionali come la BSA (banca del siero antiveleno)
* gli errori tassonomici che avevamo segnalato nei testi iniziali non sono ancora stati corretti, il ridicolo non uccide mai
* nuove approssimazioni nel testo, in particolare nella definizione del concetto di allevamento professionale, confondendo la redditività con gli indispensabili equilibri di bilancio
* una questione importante correlata: la gestione dell’IFAP da parte della società SAPV, il cui contratto scadeva il 15 novembre, è stata rinnovata per altri 8 mesi nella forma iniziale… nonostante avessimo proposto un nuovo capitolato d’oneri, basato sulle nostre denunce delle attuali palesi disfunzioni
Le autorità pubbliche si sono dette consapevoli di queste difficoltà e pronte a continuare a lavorare con noi su questi temi, parte dei quali potrebbero essere affrontati con una circolare dopo il lavoro nei focus group, che dovrebbe iniziare a dicembre (2023…..)
Dopo la consultazione pubblica, il decreto dovrebbe essere pubblicato all’inizio dell’anno
accogliamo con favore alcune delle proposte, restiamo estremamente mobilitati per quanto riguarda le nostre obiezioni.
Non c’è quindi spazio per i trionfalismi, perché questa fase non ha migliorato il modo in cui la nostra passione viene trattata, ma ha semplicemente evitato che la situazione peggiorasse a causa di un divieto mortale.
Lo status quo è un risultato più che apprezzabile se si considera la situazione da cui siamo partiti poco più di un anno fa: la proliferazione di liste positive estremamente restrittive in diversi Paesi europei, la pressione esercitata dagli animalisti e un piano francese per abolire i diritti acquisiti del certificat de capacité d’élevage non professionnel (certificato di competenza in allevamento non professionale) e avviare un graduale divieto generale.
Dobbiamo questo risultato al vostro impegno, a coloro che hanno creduto nelle nostre analisi e proposte, che hanno aderito e donato a Unicab, permettendoci di consolidare la nostra rappresentatività e di dotarci delle necessarie risorse legali, di comunicazione e di lobbying. È quindi una vittoria collettiva!
Le questioni irrisolte sono ancora molte e quando si tratterà di fare ricorso sui tanti punti ancora negativi, “non dobbiamo fermarci davanti a nulla”, per dirla con le parole del nostro avvocato..
Finché il decreto non è stato pubblicato sul Journal Officiel, tutto è ancora passibile di modifiche: è infatti nello spirito del processo democratico attendere le conclusioni della consultazione pubblica (a cui ognuno di voi dovrà contribuire) prima di congelare la versione definitiva del testo.
Da parte nostra, non ci accontentiamo di quello che consideriamo un passo nella giusta direzione, smettendo di ridurre sempre più i diritti dei cittadini, in particolare di quelli che si assumono il dovere di preservare la biodiversità.
Ora dobbiamo ottenere il riconoscimento del nostro ruolo essenziale di conservazione e sostenere/facilitare il nostro impegno responsabile a condividere le conoscenze che contribuiranno a mantenere le popolazioni di specie minacciate.
Rimaniamo quindi pienamente mobilitati per continuare a migliorare questo decreto e, se non veniamo ascoltati ulteriormente, per mettere in atto qualsiasi ricorso legale a nostra disposizione.
La battaglia è appena iniziata.
Stiamo ultimando la creazione di un forum riservato ai nostri membri sul sito unicab-asso.org
In questo modo sarà più facile per voi scambiare opinioni con gli altri membri e con il Consiglio di amministrazione.
Per il momento vi ringraziamo per il vostro sostegno e siamo lieti di aver potuto onorare la vostra fiducia.
Il team di UNICAB.